Lo sanno tutti che sono negata in cucina. Tutti, tutti, tutti. Se ci fosse un detto come quello del giardinaggio “pollice nero” riferito al saper cucinare sarebbe il mio.
Probabilmente ne conierò uno presto, se qualcuno non me lo suggerisce, stanca di dover svicolare ogni volta che qualcuno suggerisce una cena fra amici….. da noi!
Come sopravvive tuo figlio???
Ora starete sicuramente pensando a come possa mangiare il povero Polpetta: cibi precotti, gastronomia, junk food (cibo spazzatura), baracchini da strada, pizzerie? Ebbene no!
Come madre ho dovuto faticosamente imparare ad organizzarmi mentalmente e a sopprimere il panico all’idea di iniziare a cucinare, usando ovviamente delle tecniche di auto-sopravvivenza.
Un esempio? Girare al largo dalla verdura complicata da preparare, soprattutto quella che si pela!
O ancora fingere un guasto imminente al forno per non poter portare la torta salata.
Insomma non sono di quelle che aprono il frigorifero, guardano le tre cose in croce che hanno ed inventano un pasto all’ultimo minuto: per me ci vuole un’organizzazione mentale di almeno un paio di settimane. La spesa è programmata in base a piatti prestabiliti ed estremamente semplici e veloci.
Tutto questo purtroppo essendo una buona forchetta.
La soluzione: accettare gli inviti!
Così ultimamente ho imparato ad accettare gli inviti a casa dei miei rassegnati amici, con la scusa di testare le loro prodezze e offrirmi volontaria come assaggiatrice.
Con una grande approvazione da parte del piccolo di casa: ricordo una volta in terre friulane, la nonna di un’amica preparò un coniglio al sugo dal profumo davvero allettante.
Preoccupata del nuovo tipo di carne le dissi “Proviamo!” e fu subito chiaro da alcuni segnali che il cibo era gradito a mio figlio: coniglio sbranato con la furia di un Tirannosaurus Rex , bis con baffo rosso sugo sulla faccia e sguardo di evidente approvazione che annuiva al mio: “Ti piace la carne?”
Ovviamente la scelta di non dire che tipo di carne fosse metteva me al sicuro da una crisi di identità alla Hannibal Lecter, sapendo di avere una Polpetta sensibile sull’argomento carne = tenero coniglietto che saltella nel prato!
La scusa della mamma…
Non sapendo davvero cucinare nulla che non vada al di là della pasta o scaldare una bistecca in padella mi trovo spesso a dovermi giustificare: già perché lui vorrebbe fare lo chef!
Credo che si sia deciso quella volta che, volendo fare dei biscotti con una mia vecchia amica, io mi offrì di farli insieme a loro: lui, mi guardò, mi abbracciò sedendosi sulle mie gambe, mi riguardò con occhi languidi e un sorriso da far svenire qualsiasi donna e disse: “mamma, grazie, ma preferisco farli con la Valeria, che tu bruci tutto!”
…
Risata generale!
Così ho imparato a rispondere agli amici divertiti da grasse risate: Ok, lo ammetto non so cucinare: ma bacio meglio di come cucino! 😛
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